Dall'India giunge la notizia che la ragazza violentata giorni fa da un branco non ce l'ha fatta. Troppa la violenza subita dal suo corpo e dal suo spirito.
Ancora una donna che perde la vita per mano di uno o più uomini, che ritengono il suo corpo un oggetto da possedere, usare e buttare via, come un giocattolo rotto.
Le donne sono la base di ogni società: si prendono cura della casa, della famiglia, educano i figli (il nostro futuro) e, molto spesso lavorano, ma alcuni uomini preferiscono vedere in loro un mero strumento per soddisfare i propri bisogni, senza fermarsi a riflettere che anche loro devono la vita e l'affetto ad una donna.
Forse anche questa volta ci sarà qualcuno che penserà che in fondo anche la giovane studentessa indiana voleva essere violentata, perché voleva divertirsi o passare un po' di tempo. Ma questo non è vero. Nessuno, uomo o donna che sia, sogna di essere violentato, questo deve essere chiaro.
Il pensiero corre alle tante donne vittime di uomini, della loro violenza cieca e stupida. Il compito della società è quello di stare accanto a chi soffre, dando loro un approdo sicuro, un luogo dove essere ascoltate e protette e, soprattutto, non lasciarle mai sole.
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